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Neem, l’albero meraviglioso – la riscoperta scientifica

Caratteristiche botaniche

Nativo del sub-continente indiano e diffuso anche in altri paesi del sud est e in Africa, si adatta molto bene a climi da sub-aridi a sub-umidi. In grado di tollerare differenti tipi di suoli, trova le migliori condizioni su suoli profondi, sabbiosi e ben drenati. L’albero del Neem è una tipica pianta tropicale/subtropicale e cresce con temperature medie annue comprese tra 21°C e 32°C.Può tollerare anche temperature molto alte, ma non sopporta temperature inferiori a 4°C.

Un albero di neem inizia normalmente a dare frutti dopo 3-5 anni, diventa pienamente produttivo in 10 anni, e da allora in poi può produrre fino a 50 kg di frutti all’anno. Può vivere per più di due secoli.

Dall’Ayurveda alla scienza           

Il Neem è da sempre utilizzato nelle alberature stradali e vicino alle case, per poter godere della sua fitta ombra. Resistente ad ogni condizione e con una eccezionale capacità di propagazione, è molto usato anche nelle riforestazioni e considerato alla stregua di un infestante in alcuni luoghi.

Antichi testi indiani ayurvedici risalenti a più di 7000 anni fa descrivono l’albero di Neem associandolo alle sue notevoli proprietà benefiche. Anche oggi, gli indiani delle campagne si riferiscono al Neem come alla “farmacia del villaggio”.

Solo all’inizio degli anni ’60 il Neem è stato notato dalla comunità scientifica internazionale, grazie ad un entomologo tedesco che potè assistere alla straordinaria capacità di sopravvivenza del Neem ad una devastante invasione di locuste.

Queste prime osservazioni hanno dato seguito ad una serie di convegni e successivi studi per una migliore comprensione delle potenzialità del Neem e dei suoi composti.

Il crescente interesse nell’agricoltura biologica sta dando molto risalto alle potenzialità di questo albero ed esistono già molti studi orientati verso le sue proprietà in applicazioni agricole. 

L’arsenale chimico del Neem

L’albero di Neem può vantare un arsenale chimico di alcune centinaia di composti a cui possono essere attribuite le sue proprietà. Tra questi hanno particolare importanza i terpeni, in diverse parti della pianta sono stati identificati più di 70 terpenoidi diversi. Tra questi, l’azadiractina è il composto più conosciuto e studiato. La concentrazione di azadiractina è massima nei semi e dipende dalla combinazione di fattori ambientali e genetici. 

Le Azadiractine – molecole difficili da copiare

Presente in concentrazioni che possono raggiungere i 3200 ppm nell’olio appena estratto dai semi, l’azadiractina è una molecola estremamente difficile da isolare ed altrettanto difficile da sintetizzare in laboratorio.

La molecola è stata sintetizzata con non poche difficoltà, dopo 22 anni di ricerca, presso l’Università di Cambridge. L’efficacia dell’azadiractina di sintesi è ancora tutta da testare ed, in ogni caso, bisogna tenere in considerazione che la grande efficacia del Neem contro gli intetti deriva non solo da questa molecola, ma dall’interazione dei numerosi composti presenti nell’olio di Neem, che rende praticamente impossibile lo sviluppo di resistenze da parte dei parassiti.
 

photo by ninara-flickr 


Leggi di più su usi e proprietà del Neem sul nostro Blog

 

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