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Un trattamento anti-cellulite olistico

Non c’è bisogno di spiegare a nessuno quanto la cellulite sia un fastidioso problema, in particolare quando d’estate ci si inizia a scoprire e la pelle a buccia di arancia disturba lo sguardo di chi osserva, e imbarazza chi la veste.
Comunque, al contrario di quello che la pubblicità ci vuole fare pensare e di quello che un’intera industria sostiene:
Non é un destino
 avere la cellulite!

Deacidificazione anticellulite

Bisogna affermare che in caso di cellulite vi é un’aciditá eccessiva presente nel corpo e quindi la pelle rispecchia la condizione fisica complessiva. Di conseguenza la cellulite non si puó eliminare semplicemente con una crema ma va inserita in un contesto piú completo dove i prodotti cosmetici svolgono un ruolo secondario. Senza un sostanziale miglioramento del tessuto connettivo non si raggiungeranno risultati sostenibili. Il concetto Michael Droste-Laux consiglia un procedimento graduale sotto i seguenti aspetti:

  • Alimentazione: poche proteine animali, prevalentemente prodotti biologici
  • Movimento: quotidianamente leggeri esercizi all’aria aperta
  • Deacidificazione: sciogliendo, eliminando e neutralizzando gli acidi presenti

Un modo di vivere contro il buonsenso

Osservando i dipinti di Rubens, si nota come essi non rispecchiano l’idea di cellulite dei nostri tempi. A parte questo tipo di considerazioni, purtroppo moltissime donne giovani e in menopausa sono colpite da questo fastidioso problema. Chiediamoci allora: quali sono le cause?
In primis, sicuramente lo sconvolgimento ed un’incredibile accelerazione dei ritmi di vita, per cui si vogliono svolgere sempre più cose contemporaneamente, fatto che comporta una condizione di stress sottile permanente – un fattore acidificante di prima importanza. A questo si aggiunga poi un’alimentazione scorretta e fuori dai ritmimancanza di movimento e ossigeno, ormoni, eccesso di stimoli ed inquinamento ambientale.

Il termine cellulite devia dalle vere cause

Il termine usato in cosmetica di “cellulite” deriva originariamente dal termine medico “cellul” laddove “ite” sta per un processo infiammatorio ma, in effetti, la presenza di uno stato infiammatorio, dopo anni di ricerca, risulta non essere vero. Il tessuto adiposo di glutei, cosce, anche e addome si percepisce come più freddo. E’ una specie di deposito di scorie e un segno di eccesso di acidi.

“La cellulite non é, come si crede erroneamente, un problema di peso!”
Indipendentemente dal proprio peso, i fattori decisivi sono la percentuale di grasso e la tendenza ad accumulare depositi, le cosiddette scorie, legati a molecole di grasso.


I depositi morti bloccano il metabolismo

Il punto di partenza di ogni forma di cellulite sono i disturbi nella matrice extracellulare del tessuto connettivo, chiamato anche spazio Pischinger secondo il prof. Alfred Pischinger.

Da un punto di vista biochimico il liquido, che si trova tra le fibre e le cellule del tessuto connettivo, consiste di complessi proteici di zuccheri ed elastina. Tali sostanze formano un filtro molecolare attraverso cui avviene tutto il sistema di scambio energetico, dai più sottili capillari fino alle cellule. Se questa sostanza di base non partecipa più al metabolismo perché bloccata da depositi o indurita da scorie, il liquido si trasforma in una sorta di consistente gel.

Le sostanze nutrienti giungono allora con difficoltà alle barriere linfatiche, poiché bloccate nella matrice di consistenza gelatinosa e ricca di “scorie”.  L’assorbimento delle sostanze nutrienti e l’eliminazione di sostanze di scarto vengono allora ad essere disturbati senza che ce ne si accorga. I processi metabolici diventano sempre piú pigri e il flusso dei liquidi ristagna, ostacolando la microcircolazione.

La struttura del tessuto connettivo femminile presenta un ulteriore fattore sfavorevole. Al contrario della struttura a rete, propria delle fibre del tessuto connettivo dell’uomo, nella donna queste fibre sono disposte parallelamente. La natura ha preferito per la donna una struttura della matrice con fibre parallele, in modo da consentire l’espansione del tessuto connettivo durante la gravidanza senza creare delle rotture in quest’ultimo. In tempi di abbondanza e di accumulo di sostanze acide tale vantaggio diventa rapidamente uno svantaggio a livello cosmetico e, in casi estremi, un problema per la salute della donna.

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