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CBD e invecchiamento cognitivo, cosa dice la scienza?

Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori, il CBD potrebbe ridurre il deficit cognitivo causato dagli esperimenti di Alzheimer sui topi

Quando parliamo di invecchiamento cognitivo ci riferiamo al deterioramento del cervello caratterizzato da un’alterazione delle funzioni cognitive, come la memoria, il linguaggio, la percezione e l’incapacità di risolvere i problemi quotidiani.

Gli scienziati hanno condotto diversi studi su queste malattie, cercando di capire come la Cannabis e il CBD in particolare possano dimostrarsi un alleato per combatterli.

Per capire di più citiamo uno studio condotto dall’università di Harvard in collaborazione con gli studiosi dell’Università di Tuft, pubblicato su Frontiers in Pharmacology.

Su chi è stato condotto lo studio? 24 persone che usano la canapa per ragioni mediche sono state esaminate e le loro capacità cognitive sono state misurate.

Cosa dicono i numeri? Dopo tre mesi di studio, i pazienti hanno mostrato una migliore capacità di sviluppare alcuni compiti cognitivi. In questo caso, questi pazienti avevano problemi di depressione e impulsività, ma i ricercatori hanno osservato una diminuzione del consumo di oppiacei e un miglioramento del sonno e dello stato psicofisico in generale.

Come ha fatto la canapa a prendere il sopravvento? Va sottolineato che le persone che hanno preso parte a questo studio hanno assunto la canapa in vari modi. Ogni partecipante assumeva diversi livelli di cannabinoidi, a seconda delle esigenze individuali, quindi alcune varietà avevano un alto valore di CBD rispetto a quelle che avevano alti livelli di THC o THCA.

 

Cosa dice la scienza? Un altro esempio concreto viene da uno studio condotto da un team di ricercatori che ha scoperto che il CBD potrebbe ridurre il deficit cognitivo causato dal morbo di Alzheimer in esperimenti di laboratorio con topi, mentre nello stesso studio l’azione neuroprotettiva dei cannabinoidi è stata studiata come fattore preventivo di Alzheimer.

Notizie – Parlando in termini di attualità negli Stati Uniti dopo la legalizzazione della cannabis nei singoli Stati, gli americani di 55 anni che usano il farmaco sono passati da 2,8 milioni a 4,3 milioni negli ultimi due anni. Il caso della California in cui è autorizzata la marijuana per uso medico è costituito da molte persone anziane che vanno dai dispensari per scoprire i benefici del prodotto. Eva Aguillara, 80 anni, usa “erba” per ottenere aiuto con i problemi di mobilità: “Ogni medicina ha dei rischi – ha detto la donna alla CBS – ho fatto la mia scelta”.

Articolo originale: www.enecta.com

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