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Agricoltura conservativa: 8 buoni motivi per ridurre le lavorazioni del suolo

Il progetto “LIFE HELPSOIL – (LIFE12 ENV/IT/000578) Migliorare i suoli e l’adattamento al cambiamento climatico attraverso sostenibili tecniche di Agricoltura Conservativa” ha messo alla prova per 4 anni e in 20 diverse aziende agricole alcune pratiche innovative di gestione dei terreni agricoli con risultati a dir poco promettenti, vediamo quali.

LIFE HELPSOIL è stato realizzato per promuovere la diffusione di tecniche innovative in grado di aumentare la sostenibilità e la competitività delle produzioni agricole. Queste pratiche consentono inoltre un adattamento verso gli effetti del cambiamento climatico, proteggendo il suolo, salvaguardando le sue funzioni e riducendo gli impatti dell’attività agricola sull’ambiente.

Il progetto LIFE HELPSOIL, realizzato tra il 2013 e il 2017 ha interessato la Pianura Padana e le limitrofe aree collinari, in 20 aziende agricole dimostrative in cui sono state testate diverse tecniche di Agricoltura Conservativa quali:

  • avvicendamento colturale
  • riduzione delle lavorazioni
  • copertura permanente del suolo

Risultati positivi

I risultati ottenuti hanno dimostrato l’efficacia delle tecniche nel potenziare le funzioni ecologiche dei suoli (sequestro di carbonio, aumento di fertilità e biodiversità edafica, protezione dall’erosione), favorire l’efficienza dell’uso irriguo delle acque, aumentare l’efficienza della fertilizzazione e contenere l’uso di prodotti fitosanitari.

Ecco quali sono gli 8 buoni motivi per scegliere l’Agricoltura Conservativa

1 – Maggiore stabilità delle rese produttive

Grazie al miglioramento della struttura del suolo e della sua ritenzione idrica, le colture sono in grado di sopportare al meglio gli stress idrici, fattore fondamentale in vista delle evidenti fluttuazioni dovute ai cambiamenti climatici.

2 – Diminuzione dell’uso di carburanti e dell’usura dei mezzi meccanici

La minore lavorazione del suolo permette evidenti risparmi di tempo e denaro, riducendo il numero di passaggi per la preparazione del terreno di semina. Si riduce quindi anche la manodopera necessaria, contribuendo ad un bilancio economico positivo.

3 – Diminuzione delle emissioni di anidride carbonica e aumento del carbonio nel suolo

Le emissioni di CO2 diminuiscono sia grazie ad un minor uso dei combustibili fossili che grazie alla fissazione del carbonio nel suolo ad opera dei microrganismi. Il suolo è potenzialmente il più grande serbatoio di carbonio e una grandissima risorsa per la riduzione delle emissioni in atmosfera.

4 – Aumento della disponibilità di acqua

L’acqua disponibile nel suolo aumenta grazie a diversi fattori: diminuisce la perdita per evaporazione grazie ad una copertura permanente, aumenta la capacità di ritenzione idrica grazie alla maggiore formazione di humus e aumenta la capacità di infiltrazione grazie ad un miglioramento della struttura del suolo. Si riducono così fabbisogni e consumi idrici.

5 – Riduzione dell’erosione

La copertura del suolo e il miglioramento della sua struttura diminuiscono drasticamente la perdita di polvere in atmosfera e il dilavamento dovuti all’azione dei fenomeni atmosferici.

6 – Diminuzione del fabbisogno di fertilizzanti 

Grazie alla migliorata struttura del suolo e alla maggiore presenza di sostanza organica diminuisce la perdita di nutrienti per lisciviazione e aumenta la loro disponibilità per le piante, riducendo la necessità di apporti esterni. Aumenta, inoltre, la produzione totale di biomassa, considerando anche le colture di copertura.

7 – Diminuzione dell’uso di erbicidi

Dopo una prima fase di transizione, dopo aver diminuito la banca di semi presente nello strato superficiale, le infestanti vengono tenute sotto controllo con le colture di copertura e con lavorazioni meccaniche.

8 – Aumento della biomassa e dell’attività microbiologica del suolo

Aumenta la biodiversità complessiva dell’agroecosistema, sia per una maggiore varietà colturale ma anche, e soprattutto, per un aumento dell’attività microbiologica del suolo che corrisponde, quindi, ad una maggiore produzione di humus e ad un aumento della disponibilità di nutrienti per le piante. Aumentano anche lombrichi e tutta la fauna edafica, contribuendo ad una maggiore resilienza di tutto il sistema.

Alcuni (trascurabili) effetti negativi

Nel complesso si è riscontrata una diminuzione della temperatura del suolo, che costringe a ritardare le semine primaverili. Aumenta il rischio di danni da limacce e uccelli granivori a causa della maggiore presenza di biomassa superficiale.
Il rischio di patologie fungine e la presenza di micotossine non presentano evidenti variazioni rispetto al convenzionale, ma restano ampiamente legate alle variazioni metereologiche stagionali.

A conclusione del progetto sono state definite linee guida per l’applicazione e la diffusione dell’Agricoltura Conservativa in modo da trovare attuazione nel contesto dei Programmi di Sviluppo Rurale regionali, per una agricoltura durevole e in grado di produrre più ampi servizi ecosistemici.

Scarica le linee guida per l’Agricoltura Conservativa

Scarica le schede tecniche delle aziende


Video finale del progetto LIFE HelpSoil


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