Coltivata per millenni dall’uomo, questa incredibile pianta ha subito la forte competizione dell’avvento dell’industria petrolchimica, al punto da essere bandita per decenni dai nostri campi. Le sue caratteristiche la rendono invece una coltivazione estremamente preziosa, non solo per le numerose materie prime che offre, ma anche per la sua capacità di migliorare il suolo e la sua compatibilità ecologica ed economica.
Alimentazione
I semi della Canapa sono idonei all’alimentazione umana, da essi se ne ricavano la farina e l’olio. Il loro elevato contenuto di proteine li rende particolarmente indicati a chi segue una dieta vegetariana o vegana, anche grazie alla presenza di tutti gli aminoacidi essenziali. Il loro contenuto di acidi grassi polinsaturi fa di essi un alimento dalle ottime proprietà e un valido aiuto per il corretto funzionamento del metabolismo, in particolare dell’apparato cardiocircolatorio e del sistema immunitario. I fusti e le foglie sminuzzati, grazie all’elevata quantità di fibre, sono adatti all’alimentazione di ruminanti e cavalli.
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Fitocosmesi
Grazie al suo elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi, l’olio di semi di canapa rivela eccellenti proprietà nutrienti ed idratanti per la pelle ed i capelli. Questo olio viene quindi utilizzato in diverse preparazioni cosmetiche, come saponi, creme e shampoo.
Carta
L’uso della fibra di canapa per la carta risale a più di 2000 anni fa. Sino al primo XIX secolo la materia grezza per la carta erano la canapa e il lino, ottenuti dal riciclo degli stracci. La polpa di canapa utilizzata per produrre la carta, è più morbida e chiara di quella da legno, per cui non richiede i classici trattamenti con acidi. La carta che ne deriva ha, inoltre, una durata elevatissima.
Tessuti
Uno dei suoi più antichi utilizzi, grazie alla sua fibra cava e resistente, con la canapa si ottengono tessuti freschi d’estate e caldi d’inverno. I vestiti in fibra di canapa sono morbidi e comodi da indossare, molto resistenti all’usura e traspiranti, in grado di schermare efficacemente i raggi UV. Si tratta della fibra naturale più resistente, dalla resistenza meccanica 3 volte superiore a quella del cotone, anallergica e inattaccabile da funghi e tarme.
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Cordame
Grazie alla grande resistenza delle sue fibre cave, la canapa era il materiale principale per la fabbricazione di corde, funi e reti, ma anche finimenti per animali da soma e da tiro. L’avvento del nylon ha completamente soffocato questo mercato.
Bioedilizia
La fibra di canapa, grazie alla sua struttura cava, costituisce un buon isolante termico e acustico, con una buona resistenza al fuoco. Utilizzata nelle costruzioni già in passato, di recente è stata riscoperta per le costruzioni in bioedilizia, mescolata con la calce o a formare pannelli isolanti anche in associazione a fibre di legno.
Carburante
Attraverso un particolare processo di trasformazione chimica, dalla sostanza secca si possono ottenere diversi tipi di carburante. Questo processo risulta molto efficiente in termini di resa in rapporto alla quantità di materia di partenza, sicuramente più efficiente e meno inquinante dei combustibili fossili.
Bioplastica
Con la cellulosa e la fibra ottenuta dalla canapa si possono creare bioplastiche, pure o miscelate fino al 50% con le normali plastiche petrolchimiche. Utilizzate principalmente dall’industria automobilistica, queste plastiche risultano molto resistenti e possono essere completamente biodegradabili. Per la produzione della bioplastica si utilizza principalmente la cellulosa, che costituisce circa l’80% dello scarto della lavorazione delle fibre di canapa, contro percentuali che si aggirano intorno al 40-50% per il legno e al 90% per il cotone che però ha una resa per ettaro molto inferiore.
Bonifiche
Grazie alle sue radici, in grado di penetrare in profondità nel terreno e assorbire ogni tipo di sostanze, la Canapa potrebbe rappresentare un modo economico per la bonifica di terreni contaminati da alcuni metalli pesanti e altri composti inquinanti. La sua facilità di coltivazione la rende perfetta laddove siano necessari interventi di fitoestrazione e fitostabilizzazione.
Medicinale-rituale
Nei fiori della Canapa si trovano diverse sostanze psicoattive le cui proprietà sono state sfruttare da millenni a scopo cerimoniale, magico e, recentemente, ricreativo. Studi recenti hanno individuato per il cannabidiolo (CBD), privo di attività psicoattiva, il potere di modulare l’azione del THC con probabile attività ansiolitica, anti-convulsivante e anti-infiammatoria. Le sperimentazioni in Italia procedono a rilento, soprattutto a causa di blocchi legislativi, ma si aprono i primi spiragli.