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5+1 buoni motivi per non bruciare

Foto credits: flikr

La manutenzione è importante, in giardino, nell’orto e nelle aiuole, ma cosa fare con tutta l’erba e gli scarti delle potature che si accumulano?

Spesso i più assidui giardinieri, dopo aver effettuato con amorevole cura la manutenzione del loro giardino e di ogni angolo dell’orto, si trovano ad avere a che fare con un ingestibile cumulo di “inutili scarti” e l’unica soluzione utile sembra essere quella di bruciarlo.

Qualcuno darebbe mai fuoco ad un cumulo di letame?

Ovviamente no, tutti sappiamo che il letame dopo un po’ si trasforma in prezioso fertilizzante, che scavando sotto la superficie è pieno di vita e lombrichi e quindi siamo abituati a vederlo come un materiale utile.

E l’erba tagliata o gli sfalci delle potature?

No, l’erba di solito diventa subito scomoda, perlopiù ammassata fresca per toglierla il prima possibile dalla vista e fare ordine, alla fine imputridisce formando cattivi odori oppure prima o poi viene bruciata per togliersi il fastidio di torno.

Per non parlare degli ingombranti scarti delle potature, difficili da gestire e da decomporre, bruciarli sembra quasi essere l’unica soluzione per liberarsene.

Purtroppo secondo la nostra filosofia di ottenere tutto e subito che siamo diventati talmente scollegati dai cicli naturali che non conosciamo più l’utilità di ogni genere di materiale organico. Tutta la sostanza organica, proprio tutta, alla fine prima o poi si decompone e, decomponendosi, viene rimessa in circolo dai batteri e resa disponibile come nuovo nutrimento per le piante. Allora perchè andiamo a comprare il letame in primavera e intanto bruciamo l’erba che si ostina a crescere in giardino?

 Perchè bruciare gli scarti non è una buona idea

  1. Il processo di combustione trasforma la sostanza organica in un cumulo di cenere e produce un’abbondante quantità di gas serra
  2. Nel punto dove viene acceso il fuoco le alte temperature danneggiano tutto quello che c’è al di sotto e nei dintorni: la vita nel suolo, i microrganismi, i preziosi funghi, i lombrichi, le radici delle piante
  3. Le chiome delle piante e le radici nei dintorni sono danneggiate dalle alte temperature e sono costrette a “respirare” il fumo
  4. Il carbonio contenuto nella sostanza organica viene disperso in forma di CO2, contribuendo all’inquinamento atmosferico anzichè alla fertilità del suolo
  5. I vicini devono sopportare l’odore del fumo (trascurabile, ma comunque un fastidio)

6. Bruciare è un’inutile sperpero di risorse, vero che la cenere può essere usata a piccole dosi per aggiungere minerali all’orto, ma ci sono modi decisamente più produttivi di utilizzare la sostanza organica.

Cosa possiamo fare invece di bruciare?

Ci sono diversi modi per gestire al meglio la sostanza organica di scarto che viene da sfalci e potature, con le dovute accortezze.

Compostare

Se avete già una compostiera, niente di più facile che aggiungere anche l’erba tagliata al cumulo. Attenzione però, perchè aggiungendola fresca si rischie che vada in putrefazione creando un compost di cattiva qualità e formando cativi odori. Molto meglio lasciarla seccare un paio di giorni al sole e poi rastrellarla (sarà anche molto più leggera) per aggiungerla nel cumulo. Essendo materiale secco e ricco di carbonio è ideale integrarla strato per strato per migliorare decisamente la qualità del compost. Il compost ha bisogno di una maturazione di 8-12 mesi prima di poter essere riutilizzato come fertilizzante di alta qualità nell’orto o in giardino.

Fermentare – il bokashi di erba

Se volete accelerare i tempi di riutilizzo, allora potete seguire la procedura per fare il bokashi di erba grazie all’aiuto degli EM (EMaBraun o Gold) e ridurre così il tempo di trasformazione a 2-3 settimane. Dopo la fermentazione avrete del materiale ricco di vitamine, enzimi e altri prodotti del metabolismo dei microrganismi perfetto da utilizzare come pacciamatura nell’orto o in giardino sotto alberi, siepi e fiori (la fermentazione avrà anche inattivato eventuali semi).

La pacciamatura è uno strato organico di copertura molto utile per il suolo, in quanto limita l’evaporazione dell’acqua, riduce gli sbalzi di temperatura, protegge i microrganismi del suolo, fornisce sostanza organica che verrà decomposta liberando nutrienti per le piante, stimola la formazione di humus aumentando così ulteriormente la capacità di ritenzione idrica del suolo e migliora complessivamente la struttura del suolo rendendolo più soffice e aerato. 

Pacciamare gli alberi e le siepi

Altra soluzione davvero semplice e veloce è quella di lasciar seccare l’erba per un paio di giorni, quindi rastrellarla e accumularla alla base di alberi o siepi. Il cumulo, alto almeno 20 cm, dovrebbe essere quindi ben bagnato con una soluzione con 200 ml di EM (EMaBraun o Gold) in 10 lt di acqua per metro cubo di materiale. Questo favorirà la decomposizione dell’erba, stimolerà i microrgnismi del suolo ed aumenterà la formazione di humus, migliorando così la qualità del suolo e quindi la salute delle piante e impedirà, inoltre, la crescita di erbe infestanti alla base delle piante . Attenzione a mantenere il cumulo a distanza dalla corteccia, in modo da evitare la formazione di marciumi o favorire altre malattie. 

E le siepi e gli scarti legnosi?

In realtà il materiale legnoso è il più prezioso da restituire al suolo, è ricco di carbonio e degradandosi permette lo sviluppo di funghi utili, resta da risolvere il problema legato alla sua struttra. Ideale sarebbe ridurre in piccoli pezzi tutti gli scarti delle potature, operazione decisamente più facile con una trincia o con un cippatore.

Il materiale spezzattato può essere aggiunto al compost migliorandone notevolmente la qualità e la quantità di microrganismi presenti. Attenzione però, ci vorrà un bel po’ di tempo perchè il materiale si decomponga bene! Con i Microrganismi Efficaci questo processo può essere notevolmente accelerato, risparmiando diversi mesi di attesa.

Non bruciare, dona nuova vita agli scarti!

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