l progetto vuole essere una forma di economia di mercato nel quale le motivazioni e gli obiettivi delle aziende private sono sovvertiti: dall’orientamento al puro profitto e competizione alla ricerca del bene comune e della collaborazione. Quindi con un quadro di riferimento meno disumanizzante e più sostenibile che si impernia sui quei valori che contribuiscono a rendere appaganti le relazioni interpersonali: fiducia, responsabilità, supporto reciproco e collaborazione.
Il libro descrive tutti questi concetti, ed è proprio l’ideatore e il massimo esponente del movimento che ne parla diffusamente sia dal punto di vista delle idee, ma anche della pratica.
L’economia del bene comune di Felber si orienta a imprese e iniziativa individuale proprio come nell’economia di mercato. Le imprese che la praticano però non sono in concorrenza tra di loro, ma collaborano per perseguire l’obiettivo del maggior bene comune e rispettano un codice etico condiviso: un approccio fondamentale nuovo.
Dopo la lettura di questo libro non si potrà più dire che nell’economia non ci sono alternative al capitalismo aggressivo e sfrenato e ai rigori metodici e inapplicabili del socialismo reale.
L’economia del bene comune è una risposta concreta e sensata a speculazioni finanziarie, precarietà, povertà, dissesti climatici ed ecologici, migrazione, globalizzazione, deficit di democrazia, perdita dei significati profondi e decadenza dei valori umani. Fattori che, appunto, determinano la particolare fase storica che stiamo attraversando.
Docente, economista, comunicatore, pubblicista, attivista. Dietro a queste variegate sfaccettature c’è Christian Felber, personaggio noto nei paesi di lingua tedesca che sta facendo parlare di sé un po’ in tutto il mondo. Autore di saggi e libri sulla sostenibilità della crescita, è il fondatore e maggiore esponente del movimento “L’economia del bene comune”. Nel 2008 ha scritto il suo primo saggio sul modello economico alternativo che propone. Nel 2010 ha varato il progetto della “banca democratica”. La rivista Lebensart lo ha eletto “Creatore sostenibile 2010”, mentre l’associazione Public Relatons Austria lo ha indicato come “Comunicatore dell’anno 2010”.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,000000 kg |
---|