Biochar puro!
- Da silvicoltura regionale
- Grana 0-5 mm
- Elaborato climaticamente neutro
- Certificato secondo EBC (European Biochar Certificate)
- Perfetto per creare la tua Terra Preta
- Da utilizzare solo dopo averlo “caricato” con microrganismi utili e sostanza organica
Importante: grazie alla sua vasta superficie (300 m²/grammo), il biochar è la riserva ottimale di nutrienti per piante e organismi del suolo . Tuttavia, deve prima essere “caricato” di sostanze nutritive dalla materia organica! Se applicato puro nel terreno o mescolato puro con terriccio, assorbe i nutrienti dalle piante nel loro ambiente e quindi le danneggia.
Biochar – la base di Terra Preta
Il biochar offre al suolo e, quindi, alle piante numerosi benefici, grazie alla sua enorme superficie, fino a 300 m² per grammo. Offre un habitat ideale per tutti i microrganismi responsabili della trasformazione della sostanza organica in humus.
Grazie alla sua struttura porosa, è un eccellente deposito per l’acqua e tutti i nutrienti. Può trattenere fino a 5 volte il suo peso in acqua, proteggendo il terreno dalle condizioni di estrema siccità e consentendo di immagazzinare i nutrienti del suolo, limitando così il fenomeno della lisciviazione.
Il biochar è in grado di legare grandi quantità di anidride carbonica (CO2) e sostanze inquinanti nel suolo, in modo che non penetrino nelle piante o nelle falde acquifere.
Il biochar non si esaurisce: una volta introdotto nel terreno, rimane invariato, come i reperti della regione amazzonica dimostrano. Gli studi hanno dimostrato che il biochar ha anche un’importante funzione catalizzatrice: normalmente, la decomposizione della materia organica nel terreno origina molecole relativamente piccole, la maggior parte dei quali evapora o viene dilavata. Il biochar, invece, supporta la conversione in macromolecole stabili, che successivamente si combinano a formare un humus permanente. Questo processo continua costantemente e spiega l’autosostentamento e le proprietà di autopropagazione della Terra Nera.
Nei pori del biochar è presente un’azione particolarmente intensa di scambio cationico, il che si traduce in un risultato molto migliore in termini di disponibilità e assorbimento di nutrienti per le piante.
A ciò contribuiscono anche le micorrize radicali, che aumentano, trovando un’ottima sede proprio nella struttura del biochar.
Come utilizzare il biochar
Il biochar deve essere sempre “caricato” prima di essere distribuito nel suolo. Può essere, ad esempio, mescolato al cumulo del compost o nel bokashi, integrato in proporzione al 10-20% rispetto allla sostanza organica, per ottenere un materiale finale di altissima qualità.
Il biochar, se introdotto puro nel terreno, può assorbire i nutrienti come una spugna, danneggiando le piante.
Per ottenere tutti i vantaggi del biochar, in un prodotto pronto all’uso, prova la nostra Terra Preta!
Biochar in zootecnia
Biochar può essere utilizzato anche nelle stalle e nel trattamento del letame.
Grazie all’applicazione del biochar, diminuiscono i cattivi odori e migliorano le condizioni igieniche degli ambienti. Ottimo in combinazione con gli EM. Può essere distribuito direttamente nella lettiera o successivamente mescolato successivamente nel liquame (sono sufficienti pochi kg per m³).
Grazie alla straordinaria capacità di assorbimento del biochar, i nutrienti nel letame sono legati in modo così efficace che, quando il letame viene distribuito nel terreno, ne rimane una percentuale molto più elevata.
Il letame solido, ad esempio di bovini, polli o cavalli insieme a scarti vegetali o rifiuti di cucina, sono ingredienti ideali per la produzione di Terra Preta di alta qualità.
Produzione di biochar
Il biochar è prodotto mediante carbonizzazione con un processo di pirolisi, a temperature di 400-800°C e poi macinato finemente. Quasi tutte le biomasse sono adatte come materiale di partenza; vengono utilizzati ritagli di alberi e arbusti o materiale triturato.
A differenza delle carbonaie tradizionali o dell’odierna produzione di carbone, i moderni impianti di pirolisi sono progettati in modo tale da bruciare immediatamente gli IPA tossici risultanti (= idrocarburi policiclici aromatici), creando così un biochar privo di sostanze inquinanti. La resa è di circa il 40% rispetto alla biomassa originaria, mentre l’energia rilasciata durante la pirolisi può essere utilizzata per altri scopi quasi senza perdite.
Inoltre, c’è un enorme effetto di protezione del clima, perché la carbonizzazione rimuove circa mezza tonnellata di CO2 per tonnellata di biomassa.