Storia
L’amaranto è un genere di piante che conta diverse specie. Conosciuto a scopo alimentare fin dall’antichità da Inca, Atzechi e Maya, per i quali era alla base dell’alimentazione quotidiana, assieme al mais e alla quinoa. L’amaranto era venerato, in quanto le popolazioni che ne facevano uso gli attribuivano origini e poteri magici ed era utilizzato non solo a scopo alimentare, ma anche curativo. Con l’arrivo dei coloni spagnoli la coltivazione di questo cereale subì però un brusco arresto, poichè venne bandito come ulteriore costrizione e limitazione alla cultura delle comunità locali.
Riscoperto negli anni 60 dai salutisti statunitensi, sta ora progressivamente riprendendo piede come alimento ottimo nelle diete che non prevedono l’assunzione di proteine animali e tra chi soffre di intolleranza al glutine.
Proprietà
L’amaranto è ricco di proteine (16%) con elevato valore biologico ed è caratterizzato da un quantitativo di lisina doppio rispetto ai cereali comuni.
Il suo contenuto di fibre è tre volte suberiore a quello del grano e si è dimostrato essere più facilmente digeribile.
Garantisce inoltre un buon apporto di minerali, tra cui ferro, calcio, fosforo e magnesio. Non considerando la reale biodisponibilità degli elementi, l’assunzione di 100 g di amaranto potrebbe coprire il 33% del fabbisogno di calcio in una donna in menopausa e il 63% del fabbisogno di ferro per una donna gravida. Contiene, inoltre, vitamine dei gruppi B e C, acido aspartico, arginina, serina, alanina e acido glutammico.
Dell’amaranto di consumano anche le foglie, molto ricche di minerali e con un contenuto di ferro superiore ai semi e doppio rispetto a quello degli spinaci.
Benefici
L’amaranto è privo di glutine, è quindi un alimento adatto a chi soffre di celiachia.
Alcuni studi hanno dimostrato che le proteine dell’amaranto hanno, tra quelle di origine vegetale, le più alte qualità nutritive e sono le più vicine alle proteine dei prodotti di origine animale.
Essendo molto ricco di fibre e particolarmente digeribile, è utile per chi soffre di problemi intestinali ed è adatto anche all’alimentazione di bambini piccoli, fin dallo svezzamento, e anziani o persone debilitate o in fase di riabilitazione da malattie degenerative.
Il suo altro contenuto di acido linoleico aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo plasmatico e a ridurre gli stati infiammatori. Grazie alla sua alta concentrazione di omega 3 ha un’azione benefica sul sistema cardiocircolatorio e in caso di ipertensione.
Con la cottura l’amaranto forma una sostanza gelatinosa ricca di mucillagini che è un toccasana per l’intestino pigro.
L’amaranto si può cucinare come il riso o il miglio, è molto versatile e può essere utilizzato per zuppe, crocchette, sformati dolci o salati, barrette energetiche, soffiato, etc..